giorgiolupattelli

ABVD

2014. TAC arte contemporanea (PERUGIA)

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GIORGIO QUANDO STAVO A PIANO NOBILE


Ho conosciuto  Giorgio nel 1992, quando stavo a “Piano Nobile”, la galleria che gestivo in quegli anni.

Venne a trovarmi con una cartellina sotto il braccio, c’erano dei collage fatti con ritagli di riviste. Gli chiesi spiegazioni e lui disse che quelli erano i suoi quadri, che poteva realizzarli  in vari modi, anche dipinti. Vedendomi  un po’ incredulo mi invitò a visitare il suo studio. Qualche giorno dopo andai e l’incredulità si trasformò in stupore, c’erano questi grandi quadri che riproducevano fedelmente i collage che avevo visto. Le immagini uscivano e mi catturavano lasciandomi stordito.

Tanti usano il rigore formale come fine ultimo del loro lavoro, per Giorgio è soltanto un mezzo, usato con semplicità, per esprimere le sue idee.

Nel 94 organizzammo la sua personale e il progetto prevedeva, sotto la cornice delle volte della sala principale, la riproduzione della frase di Leonardo “l’acqua che tocchi dei fiumi è l’ultima di quella che andò e la prima di quella che viene, così il tempo presente” erano previste lettere alte circa 30 centimetri  e la scritta doveva iniziare e finire sullo stesso punto coprendo l’intero perimetro della sala. L’inaugurazione era prevista per le 17 del sabato pomeriggio ma Giorgio non si era fatto vedere, mi ero ormai rassegnato ad inaugurare senza scritta ma verso le tre lo vedo arrivare con dei rotoli di carta adesiva nera, un taglierino e un righello di plastica. Si prese una parte del tavolo e una scala e in una mezz’ora tagliò tutte le lettere e le attaccò alla parete senza prendere una misura o tirare una qualche linea di riferimento.

Nel catalogo della mostra di Roberto Pietrosanti  a “Piano Nobile”, Fabio Mauri aveva scritto che Roberto avrebbe potuto realizzare, da solo, una cattedrale, io credo che Giorgio potrebbe, con facilità, farla somigliare alla Cappella Sistina.


Massimo Papa