giorgiolupattelli

REFRESH

2008. Galleria Artsinergy (ROMA)

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REFRESH

di Gianluca Marziani


Refresh: dati tecnici per una via d’accesso ai significati

Le immagini digitali vengono oggi trasmesse su monitor LCD o monitor al plasma, laptop, televisioni ultrapiatte, telefoni cellulari, smartphone, consolle per videogiochi, lettori portatili, videocamere… Avrete notato come spesso l'immagine subisca una scomposizione in fasce orizzontali con un conseguente slittamento su piani diversi. Un effetto che si verifica per varie cause, ad esempio per interferenze o quando le immagini sullo schermo scorrono troppo velocemente. In pratica sappiamo che l'immagine, per disegnarsi sullo schermo, impiega un dato tempo. Quando le immagini cambiano in modo troppo rapido, e quindi le informazioni arrivano ad eccessiva velocità, lo schermo non fa in tempo ad identificarle e a ridisegnarle. Il fenomeno si chiama Tearing Effect e dipende da un parametro denominato Refresh-Rate (più semplicemente Refresh), anche detto frequenza di aggiornamento. Tale frequenza, espressa in Hertz, indica il numero di volte che uno schermo viene ridisegnato in un secondo. Alcuni monitor per correggere il fenomeno hanno un’opzione nella scheda grafica dal nome Vertical Retrace Synchronization (detta anche V-Sync).

Refresh: il titolo e il cuore concettuale di un progetto espositivo

Il sincronismo tra il Refresh e la visione di Giorgio Lupattelli dimostra la connessione tra l’ideazione teorica e la formulazione estetica di questo nuovo progetto (e degli altri finora realizzati). Da sempre l’artista umbro agisce come un metabolizzatore digitale dell’immaginario mediatico. Con ossessione coerente osserva il flusso di still che occupa i canali della comunicazione, pronto a registrare e riassemblare quei frammenti ad alto impatto semantico. Lupattelli seleziona flash di svariata provenienza, alcuni a catalizzazione immediata, altri meno evidenti ma con caratteri che ne rivelano il senso dentro le relazioni figurative delle opere. Refresh vuole interpretare e ricodificare il nucleo dell’immaginario bulimico, creando opere che connettono e riassemblano il passato al presente dell’artista. Un flusso di frammentazione/ricomposizione dove l’autore indaga se stesso in uno specchio/galleria tra memoria (le opere passate) e continuità (il progetto in corso).

Alcuni caratteri determinanti nell’immaginario di Lupattelli

L’essere umano al centro della visione

Relazioni aperte tra corpi e impatto tecnologico

Molteplicità dei linguaggi utilizzati

Sintesi espressiva dalle matrici pop

Polivalenza semantica di ogni forma superficiale

Eliminazione di barriere tra livelli (alto/basso) e riferimenti culturali

Incrocio dialettico tra arte e scienza

Analisi del funzionamento dei corpi (organici, meccanici, digitali)

Forma ludica come sintesi della complessità umana

Malattia e collasso come reazioni significative dell’impatto tecnologico

Presenza della morte come diapason necessario

Il progetto per Artsinergy con uno sviluppo su tre piattaforme

Refresh-Rate (prima sala), Colony Collapse Disorder (seconda sala, collegata al video nel corridoio), Brainwave Synchronization (parte finale della galleria).

01.Refresh-Rate

Apre la mostra il Toy Building Velociraptor in scala ridotta, archetipo della velocità ma anche del meccanismo/struttura come processo compositivo. Il dinosauro si compone di elementi ad incastro vertebrale, una sorta di Lego modulare che si conferma uno dei principi basilari nella produzione “ad incastro” di Lupattelli.

Ad affiancarlo Sustanon, una scritta in braille che appare cone un altorilievo in plastica.

Quindi è la volta di tre trittici: Tearing Effect intreccia le immagini dinamiche di un motore a scoppio, un fascio muscolare umano e Superman; i due Vertical Retrace Synchronization connettono le immagini di un motore a scoppio e di un fascio muscolare umano.

02.Colony Collapse Disorder

Al centro del video intitolato Colony Collapse Disorder, lungo il tema della velocità nelle sue identità attuali, ecco una riflessione che parte da una recente notizia scientifica. Secondo alcuni ricercatori le onde emesse dai telefoni cellulari sarebbero responsabili di un'interferenza sul senso d’orientamento delle api. Un processo denominato CCD (Colony Collapse Disorder). Nel video vediamo immagini di api e fiori mescolate ad inserti sulla città, vita mediatica, erotismo.

In sincronia col video i lavori pittorici: Colony Collapse Disorder (Bee Cycle) rappresenta il ciclo dell'ape ma è anche una metafora sulla riproduzione e sulla struttura della materia. Colony Collapse Disorder (Bumblebee Transformer) è un dittico in cui anche l'ape subisce manipolazioni da parte dell'uomo. Sul primo esagono c'è un'ape con la maschera antigas e il simbolo del pericolo di esalazioni nocive. Il secondo esagono rappresenta "Bomblebee" (calabrone) che è uno dei "Transformer" (quindi ibrido animale-robot-macchina) da cui è stato tratto l'omonimo film. Colony Collapse Disorder (XY) è un dittico metaforico con il maschio da una parte e la donna dall’altra.

In sincronia col video i lavori pittorici: Colony Collapse Disorder (Bee Cycle) rappresenta il ciclo dell'ape ma è anche una metafora sulla riproduzione e sulla struttura della materia. Colony Collapse Disorder (Bumblebee Transformer) è un dittico in cui anche l'ape subisce manipolazioni da parte dell'uomo. Sul primo esagono c'è un'ape con la maschera antigas e il simbolo del pericolo di esalazioni nocive. Il secondo esagono rappresenta "Bomblebee" (calabrone) che è uno dei "Transformer" (quindi ibrido animale-robot-macchina) da cui è stato tratto l'omonimo film. Colony Collapse Disorder (XY) è un dittico metaforico con il maschio da una parte e la donna dall’altra.

Nella stessa parete completa l'installazione una scritta azzurra in braille del farmaco Viagra, contrapposta al Sustanon della sala precedente, quasi a curarne idealmente gli effetti collaterali.

Colony Collapse Disorder (Adrenaline) rappresenta la struttura di una molecola di Adrenalina, sostanza che il corpo umano secerne quando è eccitato o sotto sforzo. Il lavoro è installato sopra un disegno riguardante la formula esagonale del testosterone, che è l'ormone prodotto dal corpo nelle stesse condizioni, ma che in forma sintetica diviene la base di medicinali come il Sustanon.

03.Brainwave Synchronization

Un video dal titolo Brainwave Synchronization, presentato in mostra con necessaria scheda esplicativa, chiude il cerchio installativo del progetto (al video è collegato un altro video dal titolo Intervallo). A completarlo due ulteriori lavori: Saint Sebastian, richiamo del San Sebastiano nero di Robert Mapplethorpe tra visione radiografica e testo eucaristico; Brainwave Synchronization, pittura digitale che rappresenta il sistema di vene e arterie del cervello umano.

Sintesi del progetto

Una mostra su tre piattaforme dialoganti diventa l’analisi ramificata per mescolare la memoria alla valutazione di un presente tecnocompatibile. Lupattelli, usando immagini di forte impatto catartico, risponde all’esigenza più impellente nell’informazione, ovvero, ridire e sottolineare per affermare valori altrimenti labili. Eccolo allora riprendere alcuni spunti per poi rielaborarli in ulteriori combinazioni, ideando forme ad incastro che diventano una visione sovrapposta al riferimento iniziale. Un autoremix dove il ripensarsi significa elaborare la logica sinestetica della visione contemporanea.

I caratteri determinanti dell’artista sono presenti in maniera completa, intrecciandosi tra loro con abilità mimetica e forza comunicativa. Lupattelli racconta l’impatto tecnologico sull’ambiente e sul corpo umano. Parla di medicinali nella loro incidenza su comportamenti e caratteri. Sottolinea le modifiche che il paesaggio sta gradualmente subendo. Tutto viene filtrato in una matrice sintetica dal cuore pop, secondo perimetri e colori dall’impatto elettronico che richiamano la natura grafica del nostro tempo. Le immagini sono dirette come primo impatto ma si diramano nei sottotesti e nei contenuti che l’autore imprime ai progetti. Guardatele con attenzione ma con un’avvertenza: riguardatele più volte affinché si rivelino nella loro complessità ambiziosa.






Refresh: technical data for  an access to meanings.

The digital images are transmitted on a LCD or a plasma screen, laptop, ultra-flat TV, mobiles, smartphones, video games console, portable readers, cameras… You’ll have noticed as often the image is rendered as horizontal bands with a following sliding on different levels. This is an effect provoked by various causes. For example for interferences or when the image on the screen are too fast. In practice we know that the image, in order to appear on the screen, takes a given time. When images change too fast and consequently information have too much speed, the screen does not have time to identify them and re-draw them. This effect is called Tearing Effect and id depends on a parameter known as Refresh-Rate (more simply Refresh), also referred to as updating frequency. Such frequency, expressed in Hertz, means the number of time that a screen is redrawn in a second. In order to correct the phenomenon some screens have an option in their graphics card called Vertical Retrace Synchronization (also called V-Sync).

Refresh is the title and the conceptual core of an exhibition project.

The synchronism between the Refresh and Giorgio Lupattelli’s vision demonstrate the connection between the theoretical concept and the aesthetic formulation of this new project (and the others accomplished so far). Since ever this artist from Umbria has acted as a digital metabolic agent in the media imaginary. With a coherent obsession he observes the stills flow which occupy the communication channels, ready to register and reassemble the fragments with an high semantic impact. Lupattelli selects flashes of varied provenience, some with an immediate catalyzation and others, less evident, but with characters which reveal their sense in the figurative relations of works. The intent of Refresh is that of interpreting and recoding the core of the bulimic imaginary by creating works which connect or reassemble the artist’s past with his present. A flow of fragmentation/re-composition where the author looks into himself in a mirror/gallery between memory (his past works of art) and continuity (the ongoing project).

Here are some determining aspects of Lupattelli’s imaginary.

The human being in the vision core / Open relations between bodies and technological impact / Plurality of languages used / Expressive synthesis of the pop matrixes / Semantic polyvalence of every surface form / Exclusion of barriers between levels (high/low) and cultural references / Dialectical intersection of art and science / Analysis of body functioning (organic, mechanic, digital ones) / Recreational form as a synthesis of human complexity / Diseases and collapses as significative reactions to the technological impact / Presence of death as a necessary diapason.

The project Artsinergy develops on three platforms: Refresh-Rate (first room), Colony Collapse Disorder (second room, linked to the video in the corridor), Brainwave Synchronization (ending side of the gallery).

01.Refresh-Rate The exhibition is opened by Toy Building Velociraptor on reduced scale. It is the archetype of speed but also of the mechanism/structure as a composition process. The dinosaur is formed by elements with vertebral interlocking. It is a sort of modular Lego which confirms to be one of the basic principle in Lupattelli’s “interlocking” production. This work is flanked by Sustanon, a Braille writing which appears as a plastic high-relief. Then it’s the turn of three triptychs: Tearing Effect entwines the dynamic images of an internal combustion engine, a human muscular beam and Superman. The two Vertical Retrace Synchronization link the image of an internal combustion engine and an human muscular beam.

02. Colony Collapse Disorder In the video titled Colony Collapse Disroder, dealing with the subject of speed in its present identities, here is a meditation starting from  recent scientific news. According to some researchers the waves given out from mobile phones would be responsible of an interference with the bees’ sense of direction. This process is called CCD (Colony Collapse Disorder). In the video there are images of bees and flowers mixed up with inserts of towns, media life and eroticism. In sync with the video here are the pictorial works: Colony Collapse Disorder (Bee Cycle) represent the bee cycle but it is also a metaphor on reproduction and structure of matter. Colony Collapse Disorder (Bumblebee Transformer) is a diptych where the bee as well is manipulated by man. On the first hexagon there is a bee wearing a gas-mask and the symbol of “danger harmful fumes” in safety sign supplies. The second hexagon represents a “Bumblebee” which is one of the “Transformer” (hybrid animal-robot-machine) which the homonymous movie has been taken from. Colony Collapse Disorder (XY) is a metaphorical diptych with the male on one side and the female on the other.

On the same wall the installation is completed by Viagra, a Braille azure-blue writing, set against the Sustanon in the previous room, as if to ideally heal its collateral effects. Colony Collapse Disorder (Adrenaline) represents the structure of an adrenalin molecule, a substance secreted by the human body when it is excited or under effort. This work is installed over a drawing concerning the hexagonal formula of testosterone, the hormone produced by the body under the same condition, but which, in a synthetic form, is the base of medicines like the Sustanon.

03. Brainwave Synchronization The installation circle of the project is closed by a video titled Brainwave Synchronization supplied with useful explanatory notes (this video is linked to another one called Intervallo).  Two more works complete it: Saint Sebastian, referring to black Saint Sebastian by Robert Mapplethorpe, halfway between an x-ray vision and an Eucharistic text, then Brainwave Synchronization, a digital painting representing the system of veins and arteries of the human brain.

Synthesis of the project.

An exhibition on three dialoguing platforms becomes the ramified analysis which blends memory and valuation of a techno compatible present. Lupattelli, by using images with a strong cathartic impact, fulfil the most compelling need about information: repeat things and underline them in order to affirm values which otherwise would be fleeting. That’s why he takes again some cues and then re-elaborate them in further combinations, projecting interlocking forms which become a vision overlapping the initial reference. It is an auto-remix where re-thinking about oneself means elaborate the synesthetic logic of contemporary vision.

The artist’s determining features are wholly here. They weave among them with mimetic ability and communication force. Lupattelli tells us of the technological impact on the environment and on the human body. He talks about medicines and their influence on behaviours and characters. He points out how the scenery is gradually undergoing modifications. All is filtered in a synthetic matrix with a pop heart, according to perimeters and colours with electronic impact which recall the graphics nature of our time. At a first impact the images seem direct but then they branch off in the under text and in the contents which the author impart to the projects. Look at them carefully but accept an advice: look at them more and more so that they can reveal their ambitious complexity.






Refresh. L'arte sinestetica di Giorgio Lupattelli


Muscolo-motore-superman... bzzzzz: Refresh! Ape-adrenalina-dna... bzzzz: Refresh! Velociraptor- chiesa-medicina... bzzz: Refresh!

L'arte di Giorgio Lupattelli coglie e sottolinea le interferenze della società moderna. Come le televisioni a volte non riescono a recepire le immagini, così anche l'uomo ha difficoltà a recepire gli innumerevoli stimoli a cui la vita lo sottopone. Ecco, allora, comparire bande orizzontali sui nostri video, disfunzioni nei nostri corpi e soprattutto nelle nostre anime. Il Refresh, questo il titolo della mostra organizzata da Art Sinergy di Roma (via Capo d'Africa 46 ), indica proprio questo fenomeno di scomposizione dell'immagine. La riflessione di Lupattelli sfiora tutto l'esistere. Al centro l'uomo. Con la sua voglia di superare i propri limiti, con le sue debolezze che lo rendono unico. Una modernità che non viene accusata di nulla. Solo la voglia di capire cosa accade quando lo spazio e il tempo diventano impalpabili e si piegano su se stessi. La tecnologia e la multimedialità ci hanno reso più vicini, ma paradossalmente anche più soli. Il punto di forza di Lupattelli è proprio la sua straordinaria voglia di comunicare attraverso i mezzi del suo tempo.


Qual'è il filo conduttore delle sue opere?

"Il mio è un lavoro sinestetico, perchè suono e immagini hanno pari importanza. Tutto il lavoro è basato sul concetto di dualità partendo dalla metafora del cuore costituito da due parti e due circolazioni. Così è per tutto: giorno e notte, bene e male, eros e thanatos... Oltre ai pannelli vi è un video che racconta la lotta tra la vita e la morte del protagonista, in coma dopo un incidente. In parallelo la storia dell'uomo e la sua ricerca di immortalità attraverso l'evoluzione. Come nel mito di Prometeo, l'uomo contemporaneo vuole sostituirsi a Dio, e lo fa attraverso la tecnologia e la metamorfosi in uomo-macchina, tipico delle ultime rivoluzioni bio-ingegneristiche".

Perchè l'arte è così importante per lei?

"Da bambino facevo sempre lo stesso disegno. Una finestra aperta. In salotto la televisione accesa e sul pavimento a scacchi una sedia con un gatto sopra. Credo che la morte di mia madre in tenera età abbia influito sul mio desiderio di comunicare. Il dolore di quel bambino si è trasformato in energia creativa. Come nel video, l'arte diventa lo strumento con cui superare i propri limiti".

La sua tecnica di lavorazione è molto particolare. Come ha creato per esempio la scultura Toy building velociraptor?

"Il velociraptor è la riproduzione in scala di un giocattolo smontabile in legno "made in China". La trasformazione materiale dell'idea l'ho delegata ad un falegname. Quando posso delego sempre la manualità ad altri. Mi piace invece creare con il computer prendendo spunto da tutto ciò che è multimediale. In particolare in questa scultura, che simboleggia la velocità, ho mantenuto l'aspetto del gioco perchè l'uomo gioca a plasmare la vita in base alle proprie esigenze e con conseguenze che spesso nuocciono all'ecosistema".

Questo tema è espresso pienamente in Colony collapse disorder. Di cosa si tratta?

"Sono una serie di esagoni, come le celle delle api. Tutto parte dalla notizia che questi animali stiano scomparendo a causa delle interferenze delle onde elettromagnetiche dei telefoni cellulari. Celle per celle. Alcune di esse creano, altre distruggono. Anche se migliorano la qualità della vita".

In passato lei ha lavorato nella pubblicità. Come ha influito questa sua formazione?

"Il mio approccio è d'impatto. Cerco di colpire sempre l'occhio, l'orecchio e soprattutto la mente. Infine la formazione scientifica che ho avuto mi ha da sempre portato ad interrogarmi sui temi della medicina, sulla posizione della Chiesa, sulle nuove tecnologie, sulla modernità. Insomma sul destino dell'uomo. Per esempio la ricerca scientifica è fondamentale e nell'opera “Saint Sebastian”, che richiama Il San Sebastiano nero di Robert Mappletthorpe, c'è la critica all'ostruzionismo della Chiesa su un tema così importante. Avendo lottato contro il linfoma di Ogkins, so sulla mia pelle quanto la ricerca vada sostenuta e non ostacolata. L'opera che è a metà tra una radiografia e un testo eucaristico, racconta questo paradosso".


Refresh codifica e mescola gli elementi più disparati della complessità umana. L'obiettivo di Lupattelli non è quello di semplificarli ma metterli in correlazione tra loro dando un senso a quel calderone di stimoli che tutti noi viviamo. La cosiddetta ricerca del bandolo della matassa. E chissà se il gatto sulla sedia, sognato da Luppatelli, non stesse semplicemente riposando dopo aver giocato sul pavimento a scacchi col gomitolo della vita. A noi piace pensarlo.


Maddalena Carlino   (Gp magazine, agosto 2008)